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Rione Porto e Strada Grande

Con la realizzazione della nuova fortificazione pentagonale, voluta da Guidobaldo II Della Rovere, e l’inglobamento entro le mura del fiume Misa, fu creato un nuovo quartiere in cui erano collocati fondachi funzionali in tempo di fiera e le abitazioni dei portuali. Le singole contrade erano divise, probabilmente, a seconda delle località di provenienza delle merci custodite nei magazzini. Ne è rimasta traccia nella denominazione delle strade del quartiere, tra cui via Siria, via Corinto, via Salonicco, via Alessandria, via Rodi, via Cipro, via Corfù etc.

Sin dal suo concepimento il Rione Porto rimase isolato dal nucleo cittadino a causa della cinta muraria malatestiana sulla sponda opposta del fiume. Papa Benedetto XIV, al secolo Prospero Lambertini, nel 1746 autorizzò monsignor Giuseppe Maria Ercolani a dar corso a opere di ampliamento. Per creare il collegamento tra il Rione Porto e il resto del tessuto urbano, vennero abbattuti, da un lato, l’episcopio e la cattedrale, dall’altro, una spina di abitazioni. Si fece così spazio alla nuova arteria stradale, la Via Grande, sul cui sfondo fu eretta la nuova Porta Lambertina.

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