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I Portici Ercolani ed il Rione Porto

Itinerario Storico

Informazioni

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Scopri le curiosità, la storia, e le caratteristiche di questo percorso guidato!

I portici Ercolani illuminati da un bellissimo arcobaleno Portici Ercolani

Storico

Portici Ercolani

I Portici Ercolani sono uno degli elementi urbanistici che più caratterizzano la città. Ricordano nel nome il monsignore Giuseppe Ercolani (1677-1759) che li ha progettati alla metà del Settecento per volontà di Papa Benedetto XIV, al secolo Prospero Lambertini, con lo scopo di ospitare annualmente la celeberrima Fiera Franca in continua espansione.

Via Carducci di notte Via Carducci

Storico

Via Carducci

Tappa fissa per chi visita Senigallia, via Carducci è un vero e proprio salotto del centro storico che regala atmosfere bohémien. Cuore dell’antico rione Porto, recentemente valorizzata, è un fresco luogo di passeggio durante la giornata e imperdibile tappa per una piacevole serata tra amici nei numerosi bar, ristoranti e bistrot.

 

Descrizione

Centoventisei arcate in pietra d'Istria nello stile tipico della settecentesca Senigallia pontificia, i Portici Ercolani sostituiscono le mura dell'antica città fortezza che non ha più ragione di esistere e sono il simbolo della nuova città-mercato. I portici, e le ampliazioni della città nel periodo settecentesco, testimoniano un periodo di grande splendore per Senigallia e l'opera costituisce senza dubbio una delle maggiori caratteristiche della città. Ricordano nel nome il monsignore Giuseppe Ercolani (1677-1759) che li ha progettati alla metà del Settecento per volontà di Papa Benedetto XIV, al secolo Prospero Lambertini, con lo scopo di ospitare annualmente la celeberrima Fiera Franca in continua espansione. I Portici Ercolani ancora oggi sono il luogo deputato per il commercio, si riempiono infatti di colori e bancarelle nei tre giorni della fiera di Sant'Agostino (dal 28 al 30 agosto) e tutti i giovedì per il mercato settimanale. Niente a che vedere comunque con i tempi d'oro della fiera della Maddalena, quando il flusso di mercanti era talmente elevato che i Portici sembravano non poter bastare a contenerli tutti. Allora si cominciò ad usare il "tendato", una tela grezza tesa all'altezza del primo piano delle abitazioni su molte strade della città e tra i portici e le baracche di legno che li fronteggiavano in modo da formare un'unica grande galleria dove esporre le merci.

Vi suggeriamo dunque una passeggiate sotto le arcate ora silenziose dei Portici Ercolani partendo dalla Vecchia Filanda in Piazza Garibaldi verso il Rione Porto dove veniva esposta la più svariata mercanzia: dallo stoccafisso alle sardine, dai pellami grezzi alle spezie, caffè e frutta secca. E mentre percorrete i Portici provate ad immaginare   il "tendato" che arrivava fino alla riva del fiume Misa che scorre lì accanto, e magari riuscirete a "sentire" le voci, le lingue e i dialetti rimbombare di arco in arco, tra i merletti di Burano, i velluti di Bologna e i broccati di Francia e "vedere" lo scintillio di oro, perle e pietre preziose lavorate dagli orafi fiorentini e gli orologi di Ginevra. 

Attraversando Ponte Garibaldi sul fiume Misa, fermatevi un istante a guardare l'affascinante prospettiva di via Carducci e porta Lambertina sullo sfondo prima di immergervi nel Rione Porto. Nel 1746, il progetto di ampliamento della città voluto da papa Lambertini, prevedeva anche di collegare la città vecchia al Rione Porto attraverso "il taglio", un asse viario che va da Corso 2 giugno e prosegue lungo la "Strada Granda" (via Carducci) fino alle mure roveresche dove ora è Porta Lambertina.  La porta,  opera in pietra d'Istria progettata da monsignor Giuseppe Ercolani e dall'architetto Alessandro Rossi, fu benedetta solennemente il 3 gennaio 1751 a conclusione dei lavori della prima ampliazione della città.

Oggi in via Carducci dopo i lavori di riqualificazione, si respira un'aria particolare. Popolata di negozi, bar, bistrot, ristoranti e gelaterie, con i suoi tavolini all'aperto regala atmosfere bohèmien da assaporare con un buon vino e tante buone eccellenze enogastronomiche.