Giacomelli/Burri. Fotografia e immaginario materico

Visto il grande interesse suscitato dall’esposizione la mostra è stata prorogata fino a domenica 7 novembre 2021

Senigallia Città della Fotografia,Museo MAXXI, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, presentanoGiacomelli / Burri. Fotografia e immaginario materico, una grande mostra itinerante dedicata a due grandi artisti del ‘900: Mario Giacomelli e Alberto Burri.

L’esposizione,ideata da Magonza e prodotta con il Comune di Senigallia, promossa da Fondazione MAXXI, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Archivio Giacomelli eArchivio Sarteanesi, prenderà il via il 1 luglio a Senigallia a cura di Marco Pierini, per poi spostarsi, in allestimenti diversi nel dialogo con gli spazi, in autunno al Museo MAXXI di Roma perla curateladiBartolomeo Pietromarchi, e successivamente alla Fondazione Palazzo AlbizziniCollezione Burri a Città di Castello, nella sede degli Ex Seccatoi del Tabacco per lacuradiBruno Corà. Le opere in mostra provengono dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, dagli Archivi Mario Giacomelli di Senigallia e Sassoferrato, dall’Archivio Sarteanesie dalla Galleria dello Scudo di Verona.

Le vite di Mario Giacomelli e Alberto Burri si sono intrecciate negli anni più volte, in un rapporto di reciproca stima e ammirazione che è confluitoin una ricerca comune, che questa esposizionevuole indagare ponendo in dialogo le loro opere sia di pittura che fotografiche.Intorno al1966 avviene il primoincontro tra i due, grazie all’intercessione di Nemo Sarteanesi -pittore, intellettuale e amico di Burri -che casualmente conosce Giacomelli a Senigallia.La mostra di Palazzo del Duca a Senigallia propone un importante nucleo di fotografie cheMario Giacomelli dedicò ad Alberto Burrie Nemo Sarteanesie che appartengonoai fondi della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e agliArchivi Giacomelli e Sarteanesi. Attraverso le importanti testimonianze degli scattidi paesaggioche appartengono aseriecomePresa di coscienza sulla natura, Storie di TerraoMotivo suggerito dal taglio dell’albero, viene ricostruito epreso in esame il legame tra le poetichee gli stilidi Giacomelli e Burri, creando un dialogo fra pittura e fotografia attraverso unlinguaggio “astratto”e “informale”.Nelpercorso espositivo inoltretroverà spazio un’opera pittorica di Giacomelliche l’artista realizzò prima di consacrarsi interamente al mezzo fotografico. Le sue celebri fotografie di paesaggio saranno poi accostatead alcuneoperegrafiche e uniche di Alberto Burri-come la serie Combustioni1965, Cretti 1971,e ancora, Sacchi, Combustioni su carta elegno, un prezioso Crettobianco-rintracciandoaffinità nell’organizzazioneformale dello spazio dell’opera e rispetto ad una latente visione zenitale del paesaggio,restituitonegli accostamenti delle diverse materie.Questo incontro tra i due grandi segneràl’attività di Giacomelli ela sua scelta di dedicarsi totalmente alla fotografia:“Quando l’ho incontrato io dipingevo, ero tra figurativo e astratto, dopo invece sono stato troppo influenzato dalla sua pittura e ho smesso. Mi affascinava troppo, non potevo fare diversamente”. Nel 1968, sotto la guida di Nemo Sarteanesi,e nel 1983attraverso Nemo Sarteanesi alla direzione della ormai nataFondazionePalazzo Albizzinivengono inaugurate lemostre a Città di Castellodedicate a Giacomelli.Ese nella prima nel 1968 è presente una fotografia dal titolo Paesaggio Burri,nella secondaviene esposta una serie di ottofotografie di paesaggio dedicateal maestro tifernate,quasi a sancire un rapporto di amicizia,stimae affinità.Il testo critico èdi Arturo Carlo Quintavalleche afferma:“non legge le sue Marche o l’Appennino centro-italiano come un paesaggio da cartolina, si trasforma invece in progettista di una ricerca, di un’arte che ripensa un territorio.Insommauna diversa idea, una land art che penetra nel profondo della storia, […] legata a un diverso senso della materia e della sua durata. […] I grandi paesaggi di Giacomelli sono densi di paura, di un senso di morte durissimo, come molti quadri di Burri”.L’interesse di Giacomelli per i paesaggi sappiamo essere iniziata molto presto, quando inizia a fotografare le campagne intorno aSenigallia, conlo sguardo rivolto alla terra, attività che continuerà a perseguirefino alla morte.Lamostra Giacomelli / Burri. Fotografia e immaginario matericovuole quindiporrel’accento sul dialogo intercorso su questi due grandi artisti e sulle influenze che ebbero l’uno sull’altro.“Non sembri azzardato–scrive Marco Pierini –leggere in parallelo le ricerche di Giacomelli sul paesaggio e alcuni cicli di Alberto Burri. A uno sguardo indifferente alle categorie e alle convenzioni della critica, apparirà infatti evidente, aldilà di un’epidermica vicinanza formale, l’analogaattitudine a costruirel’immagine come sintesi, astratta riconfigurazionesulla superficie dell’opera di un’unità visiva generata dal medesimo sentimento della natura”.Il progetto Senigallia Città della Fotografia è realizzato con il contributo della Regione Marche.Catalogo Magonza Editore

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WO UND WANN

01 Jul 2021 - 26 Sep 2021 - Senigallia 60019 (AN)

ticket

KOSTEN

Ingresso intero €. 8,00 -cittadini di età superiore ai 25 anni;

ingresso agevolato €. 4,00 -cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni e ai docenti delle scuole statali con incarico a tempo indeterminato;

ingresso ridotto €. 6,00 -soci FAI, Touring Club, Coop Alleanza 3.0, Archeoclub d’Italia, Pro Loco, CNA e Associazione Albanostra -Cassa Mutua G. Leopardied i possessori del biglietto di ingresso alla Rocca Roverescae al Museo Archeologico Statale di Arcevia;

ingresso agevolato €. 3,00 -per i gruppi di visitatori formati da oltre venti paganti; gratuitoper tutti i cittadini appartenenti all’Unione Europea, di età inferiore a 18 anni e per gli iscritti alla Libera Università per Adulti di Senigalliae nei casi previsti dal D.M. 11 dicembre 1997, n. 507 e ss.mm.ii.

Esibendo il biglietto di ingresso alla Rocca Roveresca di Senigallia si avrà diritto a un biglietto ridotto per la mostra

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