Diverse Solitudini Giuseppe ed Emanuele Cavalli fotografi

Senigallia Città della Fotografia vuole rendere omaggio a due dei più raffinati fotografi italiani del XX secolo. Si tratta di Giuseppe Cavalli, la cui presenza è stata determinante per Senigallia, a cui viene affiancata l’opera non meno importante del fratello Emanuele, grande artista della Scuola Romana, conosciuto prevalentemente per la sua produzione pittorica, del quale questa mostra vuole celebrare i meriti anche in fotografia.

 

Da anni il Comune di Senigallia attraverso esposizioni temporanee e permanenti vuole affermare il suo ruolo di Città della Fotografia e questa primavera dedica una mostra antologica a Giuseppe Cavalli, che proprio a Senigallia visse per oltre vent’anni, e al gemello Emanuele, noto ai più come pittore, ma anche fotografo di grande qualità. Per la prima volta le immagini fotografiche dei fratelli Cavalli sono esposte nello stesso contesto.

"Senigallia, città della fotografia, celebra la ripresa delle attività culturali con una mostra di grande qualità – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura del Comune di Senigallia Riccardo Pizzi – con la quale viene reso omaggio a due grandi artisti, Giuseppe ed Emanuele Cavalli. Il 2021 segna poi l’anniversario della scomparsa di entrambi gli artisti, nel 1961 muore a Senigallia Giuseppe e nel 1981, scompare a Firenze, Emanuele. I due anniversari costituiscono un momento ideale per riportare l’attenzione su di loro e far nascere riflessioni e nuovi spunti di indagine artistica”.

La mostra presenta una sessantina di opere fotografiche di Giuseppe e una quindicina di Emanuele. La scelta di foto è in parte inedita: si tratta, infatti, di materiali provenienti dall’Archivio Giuseppe Cavalli, prima con sede a Roma e oggi a Lucera, ed è una piccola antologica in cui ci sono nudi, nature morte, paesaggi e ritratti perfettamente in sintonia tra loro. Sono questi i temi maggiormente affrontati da Cavalli, fotografie che si contraddistinguono per l’essenzialità, non ci sono orpelli, ogni dettaglio è studiato e l’attenzione è nei confronti della composizione e della spazialità.

“Il soggetto costante di Cavalli è la luce o per meglio dire, la luminosità per se stessa” – afferma Angela Madesani, curatrice della mostra – “I suoi lavori e queste 50 immagini in mostra ne sono evidente testimonianza, parlano dell’esistenza in senso ampio. Sono immagini di lentezza, che meritano lunghi, dilatati tempi di osservazione. Non esistono regole di comprensione del suo lavoro, è meglio limitarsi a guardare per cercare di entrare nella profondità del mondo cavalliano, un mondo colmo di senso, che tutto è tranne che estetizzante”.

Anche le immagini di Emanuele Cavalli sono perlopiù inedite, a parte alcune di esse proposte nel 1993. La mostra rappresenta un’occasione unica per conoscere questa parte della produzione di Emanuele Cavalli.

Al centro del suo interesse, in pittura come in fotografia, è sempre la forma, che egli stesso diceva di perseguire nella sua precisione assoluta, senza le variabili della luce e del colore. Nelle sue opere si notano le influenze che ebbero la fotografia americana degli anni Trenta, il rigore del Bauhaus e la pittura Cézanne.

Sempre Madesani afferma: «Le fotografie in mostra ritraggono quasi tutte nature morte, alcune più semplici altre invece costituite da vere e proprie composizioni create appositamente dall’artista, come l’immagine della sfera di vetro e la spirale nera realizzata nel 1936 ad Anticoli Corrado, uno scatto di grande modernità che risente delle conoscenze internazionali dell’artista. Anche per Emanuele l’essenzialità e l’attenzione alla composizione sono le caratteristiche principali da perseguire, sia nelle opere pittoriche che in quelle fotografiche».

Confrontando le opere conservate negli archivi dei due fratelli si possono osservare infatti tanti punti in comune, alcuni scatti da sempre attribuiti a uno si trovano nell’archivio dell’altro e viceversa. Ed è proprio questo il tema su cui vuole focalizzarsi la mostra, il continuo scambio creativo tra i fratelli e una possibile rilettura della loro produzione scardinata dal binomio che negli anni ha sempre letto Giuseppe come fotografo e Emanuele come pittore.

Il lavoro di entrambi è poetico, lirico, senza essere mai sdolcinato o pretestuoso” – continua Angela Madesani – “I due fratelli sono stati dei grandissimi, ognuno con le proprie inclinazioni, le proprie specificità, i propri esiti e la mostra non vuole essere una gara fra loro, ma la dimostrazione dell’importanza dei due cammini, paralleli, talvolta tangenti, entrambi fondamentali all’interno del panorama dell’arte italiana”.

I fratelli Cavalli nascono a Lucera, vicino Foggia, nel 1904 in una ricca e numerosa famiglia di proprietari terrieri dove l’interesse per l’arte si manifesta già nel fratello maggiore Pasqualino. Quando i gemelli si trasferiscono a Roma, Giuseppe sceglie gli studi universitari in Giurisprudenza mentre Emanuele fin da subito sceglie la pittura come carriera e si forma nello studio di Felice Carena entrando in contatto con il mondo artistico romano e partecipando negli anni anche a importanti manifestazioni come la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma.

Gli anni Trenta segnano per entrambi l’avvicinamento alla fotografia, che vivono come una forma d’arte non inferiore a nulla, “un mezzo e come tale può essere utilizzato anche per dare vita a ricerche di natura artistica e anche la fotografia documentaria di qualità può essere intesa in tal senso. Contano il progetto, l’intenzione, il pensiero, ma anche la capacità di gestione delle ottiche, del negativo, della sua stampa e dunque la qualità dell’esito finale” racconta la curatrice.  

Giuseppe negli anni ’40 diventa animatore del gruppo fotografico La Bussola insieme, tra gli altri, a Mario Finazzi e Federico Vender, una delle esperienze più entusiasmanti della storia della fotografia italiana del XX secolo molto ammirata anche all’estero.

Da una sua idea nasce, in seguito, una nuova associazione, il gruppo MISA, dove far confluire e maturare i giovani più promettenti in vista di un loro inserimento nell'elitaria cerchia de La Bussola: Cavalli è ormai considerato un maestro ed è proprio nel corso di questa esperienza che un giovane Mario Giacomelli prenderà il coraggio di esporre i propri lavori.

Giuseppe Cavalli nelle sue esperienze ha sempre affrontato la fotografia come mezzo di ricerca artistica non inferiore ad altri strumenti, e in questo è sempre stato vicino al fratello Emanuele che, da quanto emerge dai sui scritti, non si è mai posto il problema se la fotografia sia arte o meno poiché lo è e basta: questa mostra vuole proprio far emergere l’artisticità della ricerca dei due artisti.

 

Icona calendario

Where and When

03 May 2021 - 20 Jun 2021 - Palazzo del Duca Senigallia 60019 (AN)

ticket

PRICE

€ 8.00 – (cittadini di età superiore ai 25 anni)

DISCOUNTS

€. 4,00 per i cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni e per i docenti delle scuole statali con incarico a tempo indeterminato.

€. 6,00 per i soci FAI, Touring, Coop Alleanza 3.0, Pro Loco, Cna,  Archeoclub d’Italia, Avis Senigallia, Albanostra – Cassa Mutua G. Leopardi ed i possessori del biglietto di ingresso alla Rocca Roveresca e al Museo Archeologico Statale di Arcevia

€. 3,00 ingresso agevolato €. 3,00 – per i gruppi di visitatori formati da oltre venti paganti;

Gratuito per tutti i cittadini appartenenti all'Unione Europea, di età inferiore a 18 anni e per gli iscritti alla Libera Università per Adulti di Senigallia e nei casi previsti dal D.M. 11 dicembre 1997, n. 507 e ss.mm.ii.

Biglietto cumulativo per l’accesso a due mostre, ovvero alla mostra Diverse Solitudini Giuseppe ed Emanuele Cavalli fotografi e Realismo magico di Mario Giacomelli.  Fotografie della civica collezione o alla mostra dedicata agli stucchi di Federico Brandani presso il Palazzetto Comunale Baviera:

Ingresso intero €. 10,00 – cittadini di età superiore ai 25 anni;

ingresso agevolato €. 6,00 – cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni e ai docenti delle scuole statali con incarico a tempo indeterminato;

ingresso ridotto €. 8,00 – soci FAI, Touring Club, Coop Alleanza 3.0, Archeoclub d’Italia, Pro Loco, CNA e Associazione Albanostra – Cassa Mutua G. Leopardi ed i possessori del biglietto di ingresso alla Rocca Roveresca;

ingresso agevolato €. 4,00 – per i gruppi di visitatori formati da oltre venti paganti;

Gratuito per tutti i cittadini appartenenti all'Unione Europea, di età inferiore a 18 anni e per gli iscritti alla Libera Università per Adulti di Senigallia e nei casi previsti dal D.M. 11 dicembre 1997, n. 507 e ss.mm.ii.

Diverse Solitudini, Collezione civica e Stucchi di Federico Brandani:

Ingresso intero €. 12,00 – cittadini di età superiore ai 25 anni;

ingresso agevolato €. 8,00 – cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni e ai docenti delle scuole statali con incarico a tempo indeterminato;

ingresso ridotto €. 10,00 – soci FAI, Touring Club, Coop Alleanza 3.0, Archeoclub d’Italia, Pro Loco, CNA e Associazione Albanostra – Cassa Mutua G. Leopardi ed i possessori del biglietto di ingresso alla Rocca Roveresca;

ingresso agevolato €. 6,00 – per i gruppi di visitatori formati da oltre venti paganti; gratuito per tutti i cittadini appartenenti all'Unione Europea, di età inferiore a 18 anni e per gli iscritti alla Libera Università per Adulti di Senigallia e nei casi previsti dal D.M. 11 dicembre 1997, n. 507 e ss.mm.ii.

Esibendo il biglietto di ingresso alla Rocca Roveresca di Senigallia e/o al Museo Archeologico Statale di Arcevia si avrà diritto ad un biglietto ridotto per la mostra.

Ai possessori del biglietto di ingresso alle mostre temporanee e permanenti allestite presso le strutture espositive di Palazzo del Duca e Palazzetto  Baviera sarà applicata la tariffa ridotta all'ingresso della Rocca Roveresca di Senigallia e al Museo Archeologico Statale di Arcevia.

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