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Al Festival del Giallo l’incredibile storia del sovrintendente Pasquale Rotondi che salvò dalla razzia dei nazisti e dalla distruzione bellica diecimila opere d’arte durante la Seconda guerra mondiale. Laura Curino racconta una storia che dà coraggio e che fa riflettere sul significato della parola responsabilità, trascinando il pubblico in un’avventura coinvolgente, fatta di luoghi preziosi, di opere di immenso valore e di persone disposte a rischiare tutto per portarle in salvo.
È l’8 settembre 1943 quando il governo si sgretola, viene proclamata la Repubblica di Salò e nessuno dà più ordini chiari. Il protagonista è un uomo discreto con una famiglia tranquilla, un impiego come fedele servitore dello stato, un uomo dal sorriso appena accennato e gli occhi che brillano di intelligenza. Potrebbe scivolarci accanto passando inosservato, ma dietro questo quadretto di normalità si nasconde l’uomo che ha salvato quasi 10.000 preziosissime opere d’arte italiane dalla rapacità nazista e dalla distruzione bellica. Si tratta di Pasquale Rotondi che, in quegli anni, obbedendo solo alla sua coscienza etica e al suo senso di responsabilità, diventò eroico.
Una grande storia d’amore per l’arte e per l’Italia, ma soprattutto la storia di uomo straordinariamente normale che, con coraggio e passione, durante la Seconda guerra mondiale riuscì a salvare dalla razzia dei nazisti e dalla distruzione bellica quasi diecimila capolavori del nostro immenso patrimonio artistico.
Il recital ripercorre i cinque anni, tre mesi e otto giorni di rischi, avventure rocambolesche, decisioni prese sul filo del rasoio dall’uomo che in gran segreto, all’indomani dell’8 settembre del 1943 e dell’invasione tedesca, obbedendo solo alla sua coscienza etica e al suo senso del dovere, anche a rischio della propria vita e di quella della sua famiglia impedì ai nazisti di mettere le mani sui Giorgione, Tintoretto, Piero della Francesca, Lotto, Mantegna, Donatello, Correggio, Caravaggio, Tiepolo e tante altre opere presenti nei musei e nelle pinacoteche delle Marche, del Veneto, della Lombardia, di Roma e di Napoli. Una storia che dà coraggio e, al contempo, aiuta a riflettere sul significato della parola responsabilità.
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