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Culture Art History

A journey to discover the “Yellow Room” during Festival del Giallo

Senigallia has a special surprise for all “noir” fans. Don’t miss a visit to Camera Gialla (the Yellow Room) during Festival del Giallo in August. The space is organised by “Fondazione Rosellini per la letteratura populare” in Viale Bonopera, and hosts a collection of all detective books published in Italian. Camera Gialla contains about 10,000 detective books, including the first issue of the mythical Mondadori collection, with a yellow cover that marked the beginning of this literary genre in Italy. The halls exhibit a set of original drawings made by important book cover illustrators. The venue also contains important collections of all kinds of popular literature.

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Teatro La Fenice: scegli il tuo posto!

Per il nuovo cartellone 2017/18 del Teatro La Fenice Comune di Senigallia, Compagnia della Rancia e AMAT hanno delineato un equilibrato percorso tra divertimento, repertorio classico, innovazione e artisti di grande prestigio , con i due abbonamenti dedicati alla prosa e alla danza, composti rispettivamente da 6 e 5 spettacoli. Non ti resta che scegliere il tuo posto!  

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L’antico teatro e il nuovo teatro La Fenice

Il teatro La Fenice venne inaugurato il 5 dicembre 1996 e sorge esattamente nel medesimo luogo dei precedenti teatri cittadini e sopra l’area archeologica da cui lo separa ben più di duemila anni di storia. La realizzazione del primo teatro comunale fu affidata all’architetto Pietro Ghinelli (1759-1834), uno dei più importanti architetti teatrali che costruì ben 14 teatri tra iquali quelli di Pesaro (1818) e “Le Muse” di Ancona (1826). I lavori iniziati il 18 ottobre 1828 terminarono nel luglio del 1830 ma la notte del 9 agosto 1838 il teatro venne distrutto da un incendio. Nel gennaio del 1839 partono i lavori di ricostruzione che si concludono in meno di un anno.Il nuovo teatro comunale viene chiamato “La Fenice”. Nel 1930 il terremoto condannò il teatro ad una forzata inagibilità e infine nel 1944 fu colpito da una bomba e le sue macerie furono a lungo una ferita aperta nel cuore della città. L’attuale Teatro La Fenice è stato progettato dall’architetto Silvio Argentati. I ritrovamenti archeologici romani scoperti durante i lavori, hanno influenzato in modo rilevante il progetto del teatro che è stato quindi pensato come un isolato a più facce ognuna caratterizzata da un’immagine architettonica che rimanda all’architettura della città sulla quale l’edificio prospetta. In particolare il prospetto lungo Via Pisacane, rivolto alla parte settecentesca del centro storico, è caratterizzato da un ordine architettonico gigante che trova i suoi riferimenti nell’architettura dei Portici Ercolani, la struttura urbana più significativa della città del settecento. Il prospetto opposto che guarda invece all’interno della città murata cinquecentesca, consolidatasi con la signoria dei Della Rovere, è caratterizzato da figure che rimandano all’architettura di quel periodo, come la grande finestra quadripartita che illumina il foyer di forma analoga alle finestre quadripartite presenti in varie architetture dell’epoca come, a Senigallia, nel convento delle Grazie. La sala del Teatro La Fenice è costituita da un’unica grande aula a pianta rettangolare (dimensioni m. 32,80 x 24,70) con il pavimento a gradoni di alzata progressivamente crescente che supera un dislivello pari a m. 5,82. La sala ha una capienza di 874 posti. Si tratta di una struttura polifunzionale adatta per spettacoli di lirica, balletto, concerti, teatro di prosa e cinema.

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Mario Giacomelli

Tipografo, fotografo, pittore, poeta: artista acclamato, profeta nel suo paese e riconosciuto a livello internazionale, già ampiamente celebrato per la bellezza e la creatività della sua opera, Mario Giacomelli (Senigallia, 1925-2000) sarà al centro di una mostra antologica, nel maggio 2020, nel cuore della prima edizione della Biennale di Senigallia. Qui, in anteprima, si presentano – per conoscenza e ispirazione di giovani, esperti e ricercatori – stampe e prove inedite, tutte provenienti dall’archivio di famiglia dell’artista, che documentano e testimoniano il suo singolare ed esemplare rapporto con gli aspetti materiali e artigianali della fotografia: la scelta delle carte, dei formati, i tagli, gli ingrandimenti, il controllo ostinato e originale nelle fasi di stampa. Le opere in mostra hanno soprattutto il compito di esemplificare, proprio attraverso la ricchezza delle informazioni e delle annotazioni riportate sul verso di molte delle sue stampe, il processo creativo e la maturazione delle idee dell’artista. Per una nuova lettura e la comprensione della sua produzione artistica, pur ritornando su alcune delle sue più familiari e iconiche immagini (le campagne arate, i paesaggi con la neve, i pretini, le spiagge di Senigallia viste dall’alto…..), la mostra propone un’analisi attenta dei “segni”, delle tracce materiali che restano impresse sulle stampe originali conservate nel suo archivio: proprio come quei segni e quelle tracce (“in un campo arato, nel volo di un gabbiano, nel viso di un folle in manicomio…”) che, per tutta la vita, Giacomelli ha visto, rintracciato, disegnato e meravigliosamente trascritto nelle sue immagini. Scopri la Biennale di Senigallia

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Giuseppe Cavalli

“Noi crediamo alla fotografia come arte. Questo mezzo di espressione moderno e sensibilissimo ha raggiunto, con l’ausilio della tecnica che oggi chimica meccanica ed ottica mettono a nostra disposizione, la duttilità la ricchezza l’efficacia di un linguaggio indipendente e vivo…. Anche con l’obiettivo, infatti, si può trasformare la realtà in fantasia: che è la indispensabile e prima condizione dell’arte… Allontanare la fotografia, che abbia pretese di arte, dal binario morto della cronaca documentaria…” Nel Manifesto del Gruppo fotografico La Bussola , steso da Cavalli e pubblicato su “Ferrania” il 5 maggio 1947, è la sintesi essenziale dell’impegno intellettuale che, fin dalla metà degli anni Trenta, ha mosso tutta l’opera dell’artista. La sua idea di fotografia, concepita come proposta artistica per il dopoguerra, modernamente schierata contro le più trite e accademiche tendenze pittorialiste, ma anche in polemica con la fotografia futurista degli anni Trenta, è annunciata, per la prima volta, nel volume curato insieme a Mario Finazzi nel 1942, Otto fotografi italiani d’oggi e sarà portata avanti successivamente con la creazione del Gruppo Misa. Nato a Lucera nel 1904, Cavalli si trasferisce a Senigallia nel 1939 e qui dedicherà la sua vita quasi esclusivamente alla fotografia, fino alla morte nel 1961. La sua ricerca estetica, che si porrà in antitesi con ogni forma di realismo e documentarismo, trae origine dalle istanze programmatiche dei pittori della “scuola tonale romana”, di cui era esponente il fratello gemello Emanuele, attraverso il quale Giuseppe frequenterà assiduamente il mondo dell’arte. E i toni alti (high key) che caratterizzano le sue immagini divennero veicolo ed espressione della purezza e della luminosità del suo sguardo. Questo è il vero e unico soggetto delle sue fotografie. E anche soltanto un fugace riflesso, un’ombra evanescente, un banale e insignificante ‘convegno’ di oggetti minimali (le sue magiche nature morte), si trasfigura nel rigore assoluto e nella limpida e metafisica semplicità delle sue composizioni, raggiungendo la dimensione poetica di un universale sentimento lirico, misteriosamente sbocciato nel cuore dell’artista per virtù d’intuizione. Le fotografie esposte provengono tutte dall’archivio di Ferruccio Ferroni, documento e testimonianza del profondo legame tra i due, oltre che del magistero di Cavalli all’interno di quello straordinario laboratorio di idee e di forme che fu l’esperienza dei fotografi di Senigallia. Scopri la Biennale di Senigallia

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Ferruccio Ferroni

Nato a Mercatello sul Metauro nel 1920, studia nell’accademia militare, ed è prigioniero nei campi di concentramento dopo aver rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò. Durante la sua lunga convalescenza a Senigallia conosce Giuseppe Cavalli nel 1948, con il quale approfondisce i suoi interessi per la fotografia, divenendo in seguito anche il suo più fedele stampatore. Nel corso della sua vita, alternerà la sua attività come avvocato con quella fotografica, pratica che abbracciò con il rigore, la serietà e l’autorevolezza di un esperto professionista. Associato all’inizio (dal 1952) al circolo veneziano della Gondola (con Paolo Monti, Ferruccio Leiss, Gianni Berengo Gardin, Fulvio Roiter, ecc.), aderì nel 1954 al Gruppo Misa, assumendo però, all’interno del dibattito critico tra le diverse posizioni estetiche e teoriche di Paolo Monti e Giuseppe Cavalli, una propria autonomia, rimanendo sempre coerente a uno stile personale caratterizzato da un misurato equilibrio tra i toni alti e i forti contrasti che opponevano, dialetticamente, i due maestri. Le sue opere – ha scritto Mario Giacomelli – sono frammenti poetici, immagini formali squisitamente composte, che contengono l’essenzialità, l’essenza di un’energia che porta con sé l’anima delle cose, l’espressività lirica, la partecipazione emotiva….Il tempo, lo spazio, la luce, la materia abitano le sue immagini vivificate nel passaggio della forma. Intuizione creativa e sapienza tecnica, arte e scienza: nel cristallino nitore di quel repertorio di forme tratte e astratte dalla realtà che lo circonda, ci sembra di poter ritrovare quello stupore della “visione” che ha infiammato la passione dei maestri fotografi delle origini. Scopri la Biennale di Senigallia

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Scegliere un libro direttamente in spiaggia grazie alla Bibliomobile

Beach, suntan, sea and a good book picked and returned directly on the beach. In July, a colourful cart full of books travels along the beach in Senigallia, from Cesano to Marzocca. Bibliomobile is the free-of-charge library service organized by the Municipal Library of Senigallia, with about 250 books for children of all ages and 50 books for grown-ups. For the youngest ones, the offer includes animated readings, entertainment activities and stories organized by the volunteers of the “Nati per Leggere” project.

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Admiring Perugino’s works

The church and the convent named after Santa Maria delle Grazie are situated on a hill, 2 km away from the city. The complex was built as a votive offering by Giovanni della Rovere after the longed-for birth of a male heir. Francesco Maria was finally born on 25 March 1490 on the day of Annunciation, as witnessed by a small stone relief that can be found above the entrance to the courtyard. Inside the church, behind the altar, you can admire one of the most important artworks in the territory of Senigallia: “Madonna con Santi” (Virgin with Saints) by Perugino. The painting, which approximately dates back to 1490, depicts the Virgin with Baby Jesus accompanied by six saints: St. John the Baptist, St. Louis, St. Francis, St. Peter, St. Paul and St. James. As the plaque says, Giovanni della Rovere was buried in the church in 1501. Before being transferred to “Galleria Nazionale delle Marche” in Urbino, also the “Madonna di Senigallia” by Piero della Francesca used to be exhibited here. Today, a wing of the convent hosts the “Museo di storia della mezzadria” (Sharecropping Museum) created in 1978 by Sergio Anselmi, which shows the everyday life and work of people in the Marche countryside in the first half of the Twentieth century.

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Admiring Brandani’s decorated ceilings

A not-to-be-missed historical place in Senigallia is Palazzetto Baviera, a recently refurbished harmonious building that was originally erected in the 14th century and then readjusted with a Renaissance touch at the end of the 15th century by Giacomo Baviera, from Giovanni Della Rovere’s family. Visitors enter the palace from a patio enriched by a portico with two levels of columns and an elegant well surrounded by Baviera’s family coats of arms. The upper floor hosts one of Senigallia’s most beautiful treasures: the ceilings completely decorated with stucco by Urbino’s artist Federico Brandani around 1560. The works include scenes from the Iliad, the Genesis, Roman history and the twelve  labours of Hercules.

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Admiring Mario Giacomelli’s marvellous photos

Wonderful collections of the famous photographer and Gruppo Misa can be admired in MUSIF, the Museum of Modern Art, Information and Photography of Senigallia. An indissoluble link exists between the city of Senigallia, its territory, and Mario Giacomelli, the unforgettable, world-renowned photographer: some photos from the “Scanno” collection are exhibited at MOMA in New York. His work and the one of Gruppo Misa are the protagonists of “Museo d’arte moderna, dell’informazione e della fotografia”. The museum shows the relation between words and images as a special expressive combination, paying special attention to the use of photography as art expression and information support.

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Senigallia protagonista del progetto “Opera tua”

Senigallia e il Palazzetto Baviera protagonisti del progetto “Opera tua”, nato per riscoprire e valorizzare i tesori artistici del nostro Paese: dal 1° al 30 novembre tutte le persone potranno votare con un semplice clic per restaurare uno degli straordinari soffitti a stucco che l’artista Federico Brandani ha realizzato negli anni compresi tra il 1560 e il 1565. Senigallia e il Palazzetto Baviera protagonisti del progetto “Opera tua”, nato per riscoprire e valorizzare i tesori artistici del nostro Paese: dal 1° al 30 novembre tutte le persone potranno votare con un semplice clic per restaurare uno degli straordinari soffitti a stucco che l’artista Federico Brandani ha realizzato negli anni compresi tra il 1560 e il 1565. L’iniziativa, promossa da Coop Alleanza 3.0, mette in “competizione” ogni mese due opere d’arte di una regione italiana e quella che otterrà il numero maggiore di voti sarà restaurata per tornare al suo originario splendore. Sono le Marche la regione per cui sarà possibile votare nel mese di novembre e la competizione sarà tra Senigallia e Macerata. Sarà sufficiente collegarsi al sito 

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Il borgo e il mare

Dalla spiaggia alla piaggia attraverso i luoghi della cultura e della bellezza. Un’iniziativa turistico-culturale che lega Senigallia e Corinaldo, costa ed entroterra, il mare e il borgo. Un’iniziativa turistico-culturale che lega costa ed entroterra, il mare e il borgo. Chi visiterà una delle mostre organizzate dal Comune di Senigallia, presentando il biglietto di ingresso, potrà accedere gratuitamente ai Luoghi della Cultura di Corinaldo , passeggiando tra le bellezze storico artistiche del borgo, degustare un calice di buon Verdicchio locale in uno degli esercizi aderenti all’iniziativa. Per saperne di più visita il sito turistico di Corinaldo www.corinaldoturismo.it . Allo stesso modo coloro che visiteranno I Luoghi della Cultura di Corinaldo potranno accedere alle mostre organizzate dal Comune di Senigallia con il biglietto ridotto anziché intero.  

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